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Venerdì 26 Agosto 2011 00:00

33° DOLOMITI MOTOINTERNATIONAL

Dolomiti parola magica per tutti i motociclisti, quest’anno abbiniamo il nostro giro fra queste montagne al 33° Dolomiti Motointernational organizzato come sempre dal M.C.Spinea. Antonio, Romualdo, Tonino, Claudio siamo pronti alle sei partenza per Belluno poi su a Forno di Zoldo e a Forcella Staulanza dove incontriamo Mauro con la sua famiglia di ritorno dalle vacanze. Il caldo è opprimente, speriamo allora nei 2236 metri del Passo Giau per un po’ di refrigerio. A Selva di Cadore imbocchiamo quella che per i motociclisti è considerata la strada più bella delle Dolomiti, 63 tornanti  dei quali 29 in salita ci portano fino al passo dove per l’adrenalina accumulata, la brezza che spira e  il maestoso panorama a 360 gradi  godiamo di momenti indimenticabili. Condiamo il tutto con una porzione di Strudel ed eccoci a Cortina e oltrepassato il Passo Tre Croci a Misurina dove è obbligo una foto con il lago e le Tre Cime di Lavaredo. Aggiungiamo una chicca al nostro girovagare, il lago Ghedina splendido specchio d’acqua di colore verde smeraldo, prima di imboccare la salita per il Passo Falzarego. La nostra andatura turistica subisce una scossa improvvisa, un folto gruppo di motociclisti sloveni ci precede, una volta tanto dimentichiamo panorama e buone maniere, spalanchiamo il gas a dismisura superandoli tutti prima del passo. Togliendo il casco Antonio bofonchia “Romualdo non ne ho più” ma fra battute e risate scorrono ancora sotto le ruote delle nostre moto il Passo Valparola, Corvara e il Passo di Campolongo prima di arrivare all’Hotel Malita di Arabba dopo 680 km. La notte di Arabba con i suoi 15 gradi è rigenerante, affrontiamo in scioltezza il giorno successivo i meravigliosi tornanti del Passo Pordoi, transitiamo sotto le imponenti pareti di roccia del Passo Gardena, colloquiamo con la moltitudine di motociclisti in sosta sul Passo Sella con lo sfondo del Sassolungo e, dopo la discesa a Canazei i tornanti del Passo Fedaia che ci portano sotto la Marmolada, Regina delle Dolomiti. Il sole che si riflette su queste montagne uniche, rendendole rosa, conferma la tesi di chi le ha nominate patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ora è tempo di raggiungere gli amici del Moto Club Spinea che ci aspettano per il 33° Dolomiti, superiamo allora Alleghe e Agordo entrando nella selvaggia e sconosciuta Valle del Mis prima di raggiungere Feltre dove in allegria ceniamo con amici motociclisti conosciuti in edizioni passate. Sabato il clou della manifestazione con controlli orari, gincane, controlli a timbro sul percorso che si snoda verso San Martino di Castrozza e il Passo Rolle. Purtroppo il gruppo delle Pale di San Martino è coperto da nuvole che ne impediscono l’intera vista, immortaliamo comunque con foto il nostro passaggio. La sosta ristoro prevista a Cavalese ci permette di evitare un temporale improvviso con pioggia e grandine che si abbatte sulla zona. Con questo tempo ora il problema è affrontare uno dei passi più difficili delle Alpi, il Manghen, fatto di tornanti strettissimi che imbocchiamo con la massima prudenza. Siamo fortunati, una curva e non piove più , un tornante e un pallido sole fa capolino fino alla cima dove un forte vento spazza le nuvole regalandoci aria fresca e pulita, odori forti e un panorama unico sulla val Calamento che godiamo appieno insieme alle nostre moto. Non si vorrebbe mai ripartire ma la tabella di marcia impone il rispetto dei tempi eccoci allora a Borgo Valsugana e Feltre dove la giornata termina con una sontuosa cena nella birreria di Pedavena. La domenica come sempre è un po’ triste  perché è il giorno del rientro ma grazie all’organizzazione della manifestazione godiamo ancora di una strada a misura di moto che ci porta ai 1770 mt del  Montre Grappa e al Monumento Ossario della Prima Guerra Mondiale dove è stata organizzata le festa per i 150 anni della nostra Repubblica con deposizione di una corona di fiori in memoria di quanti hanno dato la propria vita su queste montagne. Potrebbe bastare ma ci aspetta un'ulteriore sorpresa, la strada delle malghe, dedicata al generale Cadorna, che scende dal Monte Grappa selvaggia e unica nel suo genere che ci porta a Montebelluna e poi a Treviso per la fine della manifestazione. Prima del ritorno a casa non può mancare un ringraziamento a Gigi presidente del Moto Club Spinea e a tutti gli organizzatori,  un saluto ai partecipanti con la speranza di ritrovarci ancora a percorrere in moto queste impareggiabili strade.